La città che cambia, cambia anche la comunicazione dei luoghi e delle opere

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Una città che cambia va anche ben comunicata e soprattutto vanno resi partecipi cittadini e ospiti di quanto accade. I cantieri che cambiano la città, i nuovi percorsi con piste ciclabili e aree pedonali, ma anche le indicazioni dei parcheggi e degli itinerari sono quindi oggetto di sistematiche attività di comunicazione. E’ il cosiddetto Wayfinding. Il termine nasce negli anni ’60 ma è nell’era moderna che comincia ad affermarsi e si espande piano piano. Letteralmente il suo significato è “trovare la strada”, ma che presto viene declinato in “orientamento nello spazio” o “cognizione dello spazio”. 

Avere una “cognizione dello spazio” significa acquisire la capacità di sapere dove sei, dove sei diretto e come è possibile arrivarci, riconoscere quando hai raggiunto la destinazione prescelta o cambiare rotta in maniera del tutto indipendente.

Ogni elemento costituisce “una guida” affinché l’utente possa riscontrare familiarità e accoglienza in un luogo che, per definizione, non lo è.

Tanti sono gli esempi a Rimini, dal famoso ‘Fila dritto’ a tutta la comunicazione che ha accompagnato il PSBO e dei tantissimi cantieri allestiti, oltre naturalmente agli eventi.

In questa linea ‘Rimini Città d’Arte’ che contribuisce a valorizzare la bellezza della città nel quadrilatero urbano compreso in un’area di poche centinaia di metri quadrati, sulla direttrice urbana che dal Ponte di Tiberio, inizio della via Emilia e della via Popilia, arriva all’Arco d’Augusto, dove ha termine la via Flaminia.

All’interno, una quantità notevole ed apprezzata di attrazioni monumentali e artistiche.