A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico, la Scuola Gabbianella al Villaggio 1° Maggio ha ospitato la giornata formativa annuale organizzata dal Coordinamento Scientifico di Rimini Scuola Sostenibile e rivolta agli insegnanti delle scuole dell’Infanzia e Primaria del Comune di Rimini.
Ben 107 gli insegnanti presenti all’appuntamento, quest’anno incentrato sul tema della progettazione partecipata come approccio per orientare al cambiamento.
‘Dai luoghi nascono pensieri e progetti’ è infatti il titolo del seminario 2019 che contestualizza e orienta il percorso sperimentale del prossimo triennio di formazione integrativa per creare ’team’ di maestre e maestri in grado di co-progettare nuove aule all’aperto, nuove piazzette per gli incontri, mostre e itinerari di quartiere in grado di riportare il percorso virtuoso di rigenerazione urbana al centro dell’attività didattico-educativa della scuola materna ed elementare.
Dal momento fondativo la riqualificazioni dell’edilizia scolastica, dei luoghi annessi e delle implicazioni con l’intorno di quartiere, hanno ispirato e guidato una didattica sperimentale e integrativa dando origine alle tre cornici di riferimento per ogni triennio: ‘La scuola che fa scuola’, ‘La scuola che fa quartiere’, ‘La scuola che fa città’. Una scuola del fare, insomma, che si apre all’esterno e sa vedere oltre la recinzione del plesso.
In questi sei anni la stretta collaborazione e sintonia fra Anthea, l’Ufficio Scuole e dei Lavori Pubblici del Comune di Rimini, vari Istituti Comprensivi, Circoli Didattici e Aziende Sostenitrici legate al nostro territorio, ha dato e darà corpo ad interventi di riqualificazione puntuali e diffusi che coinvolgono le comunità scolastiche nel processo di co-ideazione e co-progettazione partendo dalle insegnanti e dai bambini (fascia fra i 4 e i 10 anni) e formando una peculiare sensibilità per il mapping, lo scouting urbano, l’arco dei bisogni, la progettazione partecipata, il piano d’azione, coinvolgendo nel processo attuativo famiglie e imprenditori locali.
Ad introdurre i lavori della giornata formativa il prof. Christian Montanari, Dirigente Scolastico del Circolo Didattico n.6. L’insegnate Francesca D’Arco, coordinatrice di Rimini Scuola Sostenibile ha introdotto ad i 5 casi studio illustrati dalle Maestre Referenti RSS nel corso della mattinata: “Conoscere e curare il territorio per costruire responsabilità”, a cura della scuola dell’infanzia La Gabbianella, Villaggio 1° Maggio; il “Giardino delle Emozioni” della scuola primaria Villaggio 1° Maggio; il suggestivo viaggio alla riscoperta delle Colonie Marine a Miramare della scuola primaria “Via Pescara”; il progetto “De Amicis respira”, dell’omonima scuola primaria, dedicato ad una mobilità più sostenibile; “Ecologia del bello” della scuola primaria “Carla Ronci” di Torre Pedrera, centrato sul viaggio dalla periferia al centro città, sull’l’esperienza di scoperta dei monumenti storici, sulla mappatura percettiva e sull’osservazione ambientale. Illustrato anche il progetto “La casa della sostenibilità”, che prenderà il via il prossimo anno partendo dal plesso scolastico e dalla Palestra Gianni Rodari di Via Quagliati che coinvolgerà l’intero quartiere che lo avvolge.
«Sono contento di tanta partecipazione! Il percorso che ha dato vita, nel 2014, al protocollo sperimentale Rimini Scuola Sostenibile – commenta Andrea Succi, amministratore unico di Anthea, urbanista e responsabile dell’iniziativa – entusiasma tutti coloro che sono coinvolti perché il tema dello Sviluppo Sostenibile oggi gode di risonanza internazionale, ma non è sempre stato così, spesso negli anni passati abbiamo tenacemente fatto andare l’acqua all’insù convinti che un’attività per definizione olistica prima o poi dovesse diventare eco-sistemica e in grado di abbracciare le diverse abilità di tutti gli attori che concorrono al cambiamento e alla produzione di micro-urbanità. Tutto ciò è e sarà possibile solo se si semina conoscenza per generare consapevolezza. Da un lato lo abbiamo fatto ascoltando e riannodando i fili di una tessitura culturale spontanea che da tempo spinge dal basso mantenendo una scala di riconoscimento a livello di micro-quartiere. Dall’altro lato privilegiando la sguardo dei bambini, come scintilla in grado di scaturire il cambiamento, come visione del nuovo e utile, incipit progettuale spesso sorprendentemente poetico perché ci siamo allontanati troppo dal mondo sensoriale e della percezione per dare credito ad una visione precostituita, dogmatica, pregiudiziale, spesso eccessivamente cognitivizzata ed adultocentrica. L’immaginazione dei bambini è davvero una risorsa fantastica, la loro purezza genera e ri-genera, alimenta stupore e suggestioni… e per noi progettisti sono un giacimento di idee originale e prezioso. Per questo consideriamo le scuole, i plessi scolastici, le palestre, i giardini e le attrezzature sportive, eccetera, i luoghi sociali da cui ricominciare la sperimentazione del nuovo e utile, per questo motivo consideriamo la scuola faro di quartiere, l’osservatorio di riferimento per misurare la sostenibilità dell’intorno, la casa civica educante. Pensiamo convintamente che si debba ripartire dallo stupore dei bambini per educare gli adulti ed ispirare le visioni strategiche e le nuove forme di urbanità. Ma per farlo dobbiamo saper riportare ‘al centro’ la preziosa e fondamentale arte dell’ascolto, della mediazione e creatività degli insegnati, che qui chiamiamo Maestre e Maestri, solo attraverso loro potremo coinvolgere le famiglie che vogliono partecipare al cambiamento e stimolare utili partnership con imprenditori locali. Solo interrogando, informando, interagendo e infine co-progettando e co-costruendo, potremo rigenerare e trasmettere una più salutare cultura d’integrazione. Solo ripartendo dalle micro-comunità scolastiche potremo ricomporre l’ordito di quartiere ed ancorare un condiviso senso di appartenenza ai luoghi e alla democrazia. Come annunciato dal titolo della giornata la strategia è che ‘Dai luoghi nascono pensieri e progetti’».
Interessante anche l’intervento di Tommaso Morelli, direttore di Anthea, che ha sottolineato l’importanza delle azioni di ‘resilienza locale’ in attuazione degli obiettivi dell’Agenda Europea 2030, motivando le insegnanti sul fatto che le comunità scolastiche rappresentano il fattore primario del cambiamento.
Ha concluso i lavori Mattia Morolli, assessore con delega Scuola e Politiche Educative per il Comune di Rimini, sostenendo e orientando un cambiamento ‘a partire dai bambini’ ricordando anche come negli ultimi mesi siano stati avviati, in collaborazione con Anthea, 85 interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di edilizia e impiantistica scolastica volti a rifrangere il loro impulso positivo sulla qualità della vita nelle scuole e sul quella del loro intorno.