Con il seminario sull’efficientamento del patrimonio tutelato, svoltosi questa mattina presso gli uffici di Anthea, si è chiusa la programmazione annuale di formazione, rivolta ai tecnici e ai funzionari della pubblica amministrazione, organizzata da Anthea Futura e dedicata alle procedure incentivanti per l’efficientamento energetico degli edifici.
Al centro dell’ultimo incontro la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio storico.
“Un tema particolarmente spinoso – ha spiegato Andrea Succi, responsabile di Anthea Futura – per l’impatto che le nuove tecnologie possono avere sugli elementi storici presenti”.
Ad illustrare le linee di indirizzo sviluppate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e le possibilità offerte dai meccanismi di incentivo GSE, gli architetti Alessandra Sgroi e Giancarlo Salamone della Funzione Promozione e Assistenza alla PA del GSE, la società pubblica che si occupa di perseguire e conseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale nel campo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
L’architetto Sgroi ha illustrato i vantaggi della riqualificazione energetica di edifici pubblici attraverso i meccanismi di incentivo GSE, spiegando in particolare come “un obbligo normativo si può trasformare in un beneficio economico se realizzato in un certo modo”.
All’architetto Salamone, invece, il compito di fare un focus sull’edilizia tutelata, attraverso esempi di interventi già realizzati, facendo riferimento alle linee di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale e comparandole con i meccanismi di incentivi GSE.
Alla mattinata hanno preso parte i tecnici dei comuni di Rimini, Santarcangelo e Bellaria, con il gradito intervento dell’architetto Vincenzo Napoli della Soprintendenza Belle Arti di Ravenna.