Sostenibilità ambientale anche nello sport. Prende il via a Rimini il progetto pilota “palestre sostenibili”, un percorso che – seguendo quanto già avviato sul fronte dell’edilizia scolastica – si pone di promuovere progetti di riqualificazione, perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale e disseminazione sociale anche nel campo dell’edilizia sportiva.
È stato presentato oggi questo innovativo progetto, all’interno del workshop “Palestre sostenibili. Incentivi e modalità per la riqualificazione energetica di palestre e impianti sportivi”, organizzato dalla divisione Anthea Futura in collaborazione con GSE (Gestore Servizi Energetici) e il Comune di Rimini.
Si tratta del secondo seminario formativo inserito nel calendario degli Innovation Lab di Anthea Futura, il primo dedicato a questo specifico settore. Durante la mattinata, i relatori hanno illustrato, attraverso esempi concreti, alcuni interventi per la riqualificazione del patrimonio pubblico come palestre scolastiche, strutture per il fitness, piscine e palazzetti dello sport. Il seminario, dedicato all’aggiornamento dei tecnici e dei funzionari della Pubblica Amministrazione, si è aperto con l’introduzione dell’Assessore allo Sport del Comune di Rimini Gian Luca Brasini ed è proseguito con l’analisi delle leve finanziarie e di case history della dott.ssa Alessandra Sgroi (Unità di supporto alla PA – GSE).
“Abbiamo avviato una mappatura sui 79 impianti sportivi comunali – ha affermato l’Ass. Gian Luca Brasini –analizzandone l’utilizzo e le dinamiche. Ne sono emersi dati importanti: un fenomeno di overbooking (siamo oltre la capacità di offerta) e una situazione di impianti sportivi altamente energivori, che creano alti costi di gestione e spesso sono poco remunerativi. Quali elementi, allora, per arrivare a una migliore sostenibilità economica e ambientale? Abbiamo selezionato il Palasport Flaminio come laboratorio, case history del progetto “Palestre sostenibili”. L’obiettivo è restituirlo alla città in una nuova veste, grazie alla riqualificazione sotto il profilo energetico da parte di Anthea. La scelta è caduta su questo impianto sportivo perché ha storia di utenza quotidiana molto importante e compie quest’anno 40 anni di attività. Ed è protagonista di quel fenomeno di ritorno a impianti sportivi di prossimità che si riscontra anche in altre città italiane. Un ritorno rispetto agli imponenti impianti sportivi extra-urbani, adatti certamente ai grandi eventi, ma poco utilizzabili per le attività quotidiane, non facilmente raggiungibili e altamente energivori”.
“In questo progetto – ha dichiarato Andrea Succi, Responsabile Anthea Futura Innovationlab – c’è un forte tema di antropologia urbana: si parla di palestre piscine e palazzetti sostenibili, ma non solamente come progetti di ingegneria, ma soprattutto in una visione diversa, più ampia. Rimini è sempre più l’avamposto di innovazione che è legata al senso di sostenibilità. Il palazzetto dello sport è un totem all’interno della città. Se è extra urbano, non è amato, è energivoro, implica una mobilità massiva che non ha criteri di sostenibilità. Gli impianti sportivi urbani sono amati perché, oltre che storici, sono vere e proprie case dove si fonda e si rafforza il senso identitario di una città. È una rigenerazione sull’efficienza energetica e generazione umana, di condivisione, socialità soprattutto nelle periferie, nei luoghi vetusti. Dalle palestre si trasmette, come per rifrazione, al quartiere un atteggiamento virtuoso di riqualificazione”.
“L’efficienza energica è un tema trasversale nella gestione del patrimonio dei Comuni – ha illustrato Alessandra Sgroi, SGE – Quando si pianificano i lavori per un’opera pubblica, si devono verificare anche i requisiti minimi di efficienza energetica. Un obbligo normativo per il progettista, che può diventare un’importante opportunità. Nella riqualificazione e nella manutenzione del patrimonio edilizio un’importante leva finanziaria è il Conto Termico. Si tratta di un contributo a fondo perduto, che le amministrazioni possono chiedere per tutti gli interventi di efficienza energetica su strutture esistenti. Per le pubbliche amministrazioni c’è una dotazione finanziaria che si rinnova ogni anno di 200 milioni. Un altro strumento è il mutuo al credito sportivo, con una call a tasso zero, aperta fino a dicembre 2019 per progetti di costruzione e miglioramento di strutture sportive. È un mutuo a sportello, con un plafond di 40 milioni, che vuole incoraggiare interventi di riqualificazione”.