Rinasce l’ex area Waldorf

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L’Amministrazione Comunale restituisce alla città il centro sportivo dell’ex Waldorf. Sarà discusso in Commissione e poi presentato al Consiglio Comunale il progetto per la riqualificazione dell’area che da diversi anni versa in una situazione di degrado. “Un’area strategica – sottolineano gli assessori alle politiche dello Sport e al Bilancio Gian Luca Brasini e l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Biagini – su cui non eravamo in grado di intervenire perché di proprietà del Demanio e che è passata in mano al Comune a fine 2013, grazie al Federalismo Demaniale e al lavoro fatto dall’Amministrazione. Oggi, grazie anche alle risorse dell’imposta di soggiorno, siamo in grado di rimettere in moto il centro sportivo, che contiamo di poter inaugurare per l’inizio di luglio”.

Il progetto di riqualificazione che sarà a carico del Comune, e i cui lavori saranno eseguiti da Anthea, prevede il rifacimento del campo da calcio a 5 (con un nuovo fondo in erba sintetica e con una nuova illuminazione) e la realizzazione di un campo polifunzionale da tennis e calcio a 5 con un fondo in resina veloce, sempre più richiesto dal mondo sportivo. Il campo polifunzionale prenderà il posto della piscina, “oramai totalmente inutilizzabile, non a norma e quindi completamente da rifare e a costi più che raddoppiati rispetto all’intervento come abbiamo previsto” spiega l’assessore Brasini. Il progetto prevede anche la realizzazione di tre spogliatoi comprensivi di docce e servizi igienici, un punto reception e un punto “ristoro” sempre dedicato ai fruitori del centro.
Il centro sportivo sarà affidato a privati attraverso un bando pubblico, per una gestione di durata di due anni (ma con possibilità di proroga). “Abbiamo valutato che l’area dell’ex Waldorf è compresa nel primo stralcio del progetto di riqualificazione del lungomare – spiega l’assessore Brasini – dunque abbiamo deciso di fare un investimento che potesse essere ammortizzabile in meno tempo e per questo motivo l’unica strada percorribile era la realizzazione ‘in house’ piuttosto che affidata a privati i quali non avrebbero avuto il periodo di concessione sufficiente per ammortizzare l’investimento. A Inoltre le diverse strutture sono amovibili e quindi potranno essere utilizzate anche per altri impianti comunali”.